lunedì 11 luglio 2016

Jacques Roubaud - La bella Ortensia

Jacques Roubaud è considerato uno dei massimi esponenti dell'OuLiPo, gruppo di letterati di cui hanno fatto parte, tra i tanti, Raymond Queneau, Georges Perec, Italo Calvino e Marcel Duchamp, che si prefiggeva la creazione di testi dietro rigorosa osservanza di schemi prestabiliti ed estremamente vincolanti, al fine di sfruttare tali imposizioni per ispirare maggiormente, e in modo completamente nuovo, il processo creativo.  Palindromi, giochi di parole, schemi matematici, riferimenti scacchistici, figure retoriche erano alla base delle opere di tutti i membri, come ad esempio La Scomparsa di Perec, scritto senza mai usare la lettera E, o l'espediente meta-narrativo adottato da Calvino in Se una notte d'inverno un viaggiatore... o, ancora, le poesie combinatorie di Queneau.
"La bella Ortensia" esce in francia nel 1985, periodo di massima maturità artistica dell'OuLiPo, sorprendendo pubblico e critica per la scelta di Roubaud di usare due diverse voci narranti (Autore e Narratore), e a volte facendole anche parlare tra loro, spiazzando il lettore, alle prese con una love/detective story privata del più basilare tra gli elementi narrativi.
Molta di questa letteratura sperimentale è considerata di culto oltralpe, ma snobbata, o più semplicemente ignorata da noi, nonostante l'appoggio incondizionato di moltissimi intellettuali e letterati (Eco, Manganelli, Sanguineti...) che, anzi, ne hanno tratto ispirazione. Esempio lampante è proprio Roubaud: estremamente prolifico, ma tradotto col contagocce in italiano. Di suo possiamo leggere solo "La bella Ortensia", "Il rapimento di Ortensia" (entrambi grazie a Feltrinelli, ma facenti parte di una trilogia che in Italia è rimasta mutilata), "Viaggio d'inverno - Viaggio d'inferno" (scritto con Georges Perec) e il saggio "Breve trattato sulla sottile arte del go" (con Perec e Pierre Lusson). "La bella Ortensia" è decisamente il più raro e ricercato, con valutazioni che vanno dai 35 ai 75€.

Prima e unica edizione Feltrinelli, 1989