domenica 27 novembre 2016

Speciale Elena Bono

Elena Bono (1921-2014) è considerata da molti critici e studiosi la più importante scrittice italiana della seconda metà del '900. Poetessa, romanziera, drammaturga, traduttrice, negli anni '50 comincerà la sua collaborazione con Garzanti, che la porterà in pochi anni a diventarne, insieme a Pasolini, autore di punta.
Proprio Pasolini ne diverrà uno dei suoi massimi estimatori, tanto da proporle per anni di girare un film sull'opera teatrale "La testa del profeta" (Garzanti, 1965), ma senza mai trovare l'approvazione dell'autrice, viste le notevoli differenze ideologiche che separavano i due. Stessa sorte toccherà poi a Luchino Visconti.

La testa del profeta/La grande e la piccola morte, Garzanti, 1965


Questi rifiuti, insieme alla centralità delle tematiche religiose in quasi tutta la sua opera, fecero sì che la Bono venisse gradualmente isolata dalla scena culturale italiana, in quegli anni dominata dalla sinistra laica e comunista. Solo negli anni '80 il suo lavoro verrà rivalutato da una piccola casa editrice di Recco, la EmmeE (oggi Le Mani), che ne pubblicherà gli ultimi lavori e ristamperà l'intera produzione letteraria.
L'ostracismo che incontrò dagli anni '60 in poi, porteranno le sue opere a risultare quasi completamente irreperibili, non essendo più state ristampate per decenni, nonostante molte di esse siano ancora oggi considerate veri e propri capolavori. Su tutte "Morte di Adamo" (Garzanti, 1956), ma anche "Ippolito" (1954), "I galli notturni" (1952), o "Come un fiume come un sogno" (EmmeE, 1985) che apre la trilogia sul superuomo, sulla qualle l'autrice lavorerà nei suoi ultimi anni.

Morte di Adamo, Garzanti, 1956

Ippolito, Garzanti, 1954



I galli notturni, Garzanti, 1952

Come un fiume come un sogno, EmmeE, 1985


Dal punto di vista collezionistico le sue opere in prima edizione sono molto ricercate - vista la limitatissima diffusione - e raggiungono spesso cifre abbastanza alte, in genere ben al di sopra dei 100€. Quotazione che negli anni potrebbe notevolmente alzarsi a fronte di una possibile rivalutazione del nome dell'autrice, considerando anche l'incredibile valore letterario che l'ha da sempre caratterizzata.